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giovedì 23 ottobre 2014

INTERVISTA AD EBO DEL BIANCO - IL LIVE ACTION GROUP

Continuando sulla linea dell'Happening (qui)e del Living Theatre incontriamo Ebo Del Bianco, giornalista e scrittore indipendente che sta organizzando il “Live Action Group” performance che parte dal concetto che “il teatro è un modo per comunicare e non un edificio e non servono attori e attrici”. 



Com'è strutturata la performance del “Live Action Group” ?


«Il progetto prevede la messa in scena di dieci azioni accompagnate da una musica di sottofondo di libertà. Ogni denuncia viene esposta da un giovane attore (o non) e poi sottolineata dagli altri. Il manifesto di queste denunce sarà su diversi temi quali la violenza alle donne, il degrado del costume, la disinformazione, le guerre, la disoccupazione, la povertà, la corruzione e le ingiustizie. Il tutto sarà accompagnato oltre che dalla voce di ogni individuo anche dal proprio corpo, dalla gestualità, da cartelli e graffiti».


Per rifarsi a quanto detto nell'articolo sul “Living Theatre” QUI , anche in questo caso non verranno usate scenografie, costumi e luci di alcun genere, ma sarà tutto al naturale.



Perchè secondo lei, si usa la performance come forma di denuncia sociale e non si denuncia con un'altra modalità?

«Perchè la performance è una sottolineatura, anche in maniera sconvolgente, di un problema sociale. Con la performance metti di fronte non la tua realtà, ma la nostra realtà, perchè quando uno va a teatro e vede un'opera dice: “Mah, bell'opera, l'ha scritta Shakespeare”, qui invece è diverso. Siamo tutti attori. In qualche modo ti riguarda, il narcisismo ti riguarda. Ma solo sconvolgendo, entra in profondità e ti va nel cuore […] La gente dovrebbe iniziare a riflettere sul serio. Il teatro sociale non ha bisogno di un edificio, si va in strada è un'azione teatrale».

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